Scrivo questo post mentre sono in treno verso Pomarance (PI).. è un eurocity…quasi un regionale… ma tranquillo, pulito, non sovraffollato, anzi, più ci si avvicina alla Toscana , più si svuota, tanto che quasi mi sono addormentata
Però sono riuscita a finire il libro che stavo leggendo: ‘Un posto nel mondo’ di Fabio Volo. Rimango ancora un po’ scettica nei riguardi di questo scrittore, showman o qualsiasi cosa egli faccia effettivamente…sapere che poi è addirittura più giovane di me, anche se solo di pochi mesi, mi fa pensare che nella vita la fortuna c’entra eccome…
Ma veniamo al libro: è bello, scorrevole, positivo e positivista, a tratti commovente!
Forse a volte troppo… ho la sensazione che sia quasi forzato….
Certo, forse non era il periodo migliore, questo mio, per leggerlo.
Devo infatti essere sincera: alcuni paragrafi li ho dedotti, ma non letti completamente… sarei scoppiata a piangere (cosa che ultimamente capita…capitava…anche spesso) e in treno non era proprio il caso!!!
Di cosa parla: della vita di quattro trentenni che si incrociano, che pensano, analizzano le loro situazioni, soffrono e gioiscono, amano….ma finalmente capiscono cosa vuol dire vivere senza apparire.
C’è chi va dall’altra parte del mondo per riconquistare la propria essenza.. c’è chi parte…chi torna…chi non si muove per paura… chi non lo sente necessario nonostante capisca che deve cambiare… c’è anche chi muore pur rimanendo sempre vicino all’amico di sempre,ma alla fine trionfa la vita e l’amore. L’amore di una donna per la figlia che le ha lasciato il compagno in grembo prima di morire….L’amore incontaminato di un uomo verso la sua donna…i due decidono di amarsi, ma di non vivere insieme perchè amare l’altro, per loro, è prima di tutto sapere cosa vuol dire amare se stessi ed essere consapevoli che per amare non occorre stare sempre insieme fisicamente…quando ci si ama sul serio si è vicini anche a chilometri di distanza l’uno dall’altra. I due mantengono due case, anche alla nascita della loro desideratissima bambina, ma se hanno bisogno di solitudine l’altro capisce, non se la prende… anzi, apprezza questa necessità del compagno perchè lo sente forte e indipendente e con orgoglio sa che in questo modo ricreano, tutte le volte, l’emozione del reincontro…. cosa che, molto probabilmente, non potrebbe mai accadere in una convivenza quotidiana e continua.
Come mi piacerebbe vivere una situazione analoga…io che ancora non so se ci riuscirei, dato che fino ad oggi ho ambito proprio alla continuità quotidiana… sperando in quella… e soffrendo non ottenendola… e invece il segreto dello stare bene insieme, forse, sta proprio lì… amare per il solo piacere di farlo, ma soprattutto perchè ci si ama.
E’ bello leggere le parole di un uomo innamorato della propria donna…che la elogia..che la esalta.. che vince la paura di amare, che vive tutto quello che fino a poco tempo prima rifuggiva.
Certo c’è voluta la morte del migliore amico, un lungo viaggio, la nascita della figlia dell’amico, per farlo andare oltre…oltre la superficie, ma leggendo si capisce come non sia necessario arrivare a tanto, basterebbe riflettere, imparare a guardarci dentro…ma è così difficile…
In questo ultimo periodo faccio molta fatica anch’io a guardarmi dentro, e si che ci sono abituata…..passerà….forse sta già passando….e forse sarebbe meglio leggere testi di cucina che ‘panzane’ semipsicologiche…forse riuscire a risollevarmi il morale… più che altro farmi meno ‘attrezzi da falegname’ in testa ..voi che dite????
Beh, già l’aria della Toscana ha sortito un buon effetto… che faccio? Ci ritorno??? Ma siiiiiii….. …con un libro un po’ più ‘leggero’ magari…. ahahahah
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