….diciamocelo, mangiare bene e stare bene, non è impresa facile….
Anche perché medici, scienziati, biologi, tutti hanno mille idee, mille teorie e naturalmente tutte diverse.
Quindi diventa difficoltoso anche solo poter capire cosa è meglio per la nostra salute.
Come Vi ho già accennato in precedenza, la lettura di un testo scritto intorno al 1920 mi ha incuriosita e indotta a provare su me stessa se effettivamente ciò che ho letto può avere un fondamento logico.
Il dott. Ehret afferma che ogni malanno è dovuto alle intossicazioni che producono i cibi che ingeriamo e che, quindi, cambiando alimentazione e praticando un digiuno sistematico (e sotto controllo) si può guarire da qualsiasi tipo di malattia.
Ora: non voglio essere estremista, quindi Vi dico subito, anche da persona cha ama mangiare e anche bene, che non credo che i digiuni siano un’idea geniale, però il modificare la propria alimentazione e stare attenti a ciò che ingeriamo mi trova perfettamente d’accordo….poi la golosità, a volte, ha il sopravvento, ma siamo essere umani proprio anche per questo e dato che né io, né voi che mi leggete, ambiamo a divenire asceti o sadu, ben vengano le infrazioni delle regole …in fondo è anche questo un modo per essere elastici mentalmente, cosa sempre più rara al giorno d’oggi, ma quanto mai essenziale per quel che mi riguarda.
In cosa consiste, comunque, questa alimentazione sana è semplice:
– Mangiare quasi esclusivamente frutta e verdura, cruda e cotta, biologica, ben lavata, abbinata a proteine o a carboidrati (non sia agli uni che agli altri).
– Utilizzare meno zuccheri raffinati possibili.
– Fare attenzione alla quantità di lieviti che ingeriamo (è incredibile scoprire in quanti cibi è presente il lievito).
Quante volte ci capita di sentirci appesantiti, gonfi, o con un malessere di sottofondo che non sappiamo ben definire? Molte, moltissime volte… a volte facciamo finta di non accorgercene… oppure non abbiamo l’abitudine di ‘ascoltare’ il nostro corpo. Ma dobbiamo imparare a farlo….sempre!
Dobbiamo imparare ad utilizzare i nostri sensori, in questo modo ci renderemo consapevoli che possiamo noi stessi aiutare il nostro corpo a stare meglio evitando di intossicarci con i medicinali.
Come Vi ho già scritto, non ho velleità scientifiche…vorrei solo dare suggerimenti semplici e gradevoli. Forse, se tutti stessimo meglio come salute fisica, avremmo anche meno problemi con i rapporti interpersonali?!
Rendiamo più basica l’acidità che pervade la società moderna e viviamo meglio! Che dite? Vi sembra una brutta idea?
Parlavo prima di lieviti e Vi ho già detto che sono presenti un po’ ovunque…anche in prodotti confezionati che mai potremmo pensare…. I dadi per esempio!
Non che il lievito sia un veleno, ma se si eccede può creare dei disturbi anche notevoli!
Chi mi conosce sa che amo preparare il pane in casa , ma se devo essere sincera, avevo l’abitudine di usare anche più lievito del dovuto.
Una cara persona (lo adoro quando mi impasta il pane alla sera e si sveglia al mattino per farlo cuocere e mettermelo in valigia prima di partire per tornare a casa ) mi ha insegnato che il lievito non va aiutato, anzi va ‘spinto’ a lavorare bene…a fare il suo dovere!
Per fare questo occorre più tempo, è vero, ma cucinare deve essere un piacere e pensare alla nostra salute deve essere un piacere e un dovere, quindi, organizziamo bene i nostri tempi e mettiamoci al lavoro con meno fretta, più consapevolezza e maggiore rispetto e benevolenza nei confronti di noi stessi prima di tutto.
Ingredienti per una pagnotta di circa 600/700 grammi:
- 300 g di farina tipo Manitoba
- 300 d di farina di grano duro
- 300 g di farina 00 (o quanto ne occorre per ottenere la consistenza giusta)
- 2 tazze di acqua tiepida
- 8/10 g di lievito di birra (circa 1/3 di cubetto)
- Sale a piacere
- Aromi od olive a piacere
Fate intiepidire la prima tazza d’acqua, deve essere proprio solo appena tiepida, non calda. Fateci sciogliere il lievito molto bene.
Una volta sciolto versatelo in un recipiente dove avrete messo la farina Manitoba già mescolata col sale (io ne metto circa 3 cucchiaini da caffè). Aggiungete poi la farina di grano duro e la seconda tazza di acqua. Impastate con forza aggiungendo la farina 00 quanto basta per ottenere un impasto liscio ed elastico. Chi lo gradisce può aggiungere delle erbe aromatiche triturate oppure delle olive tagliate a fettine come ho fatto io questa volta.
Quando l’impasto sarà ben lavorato e liscio (almeno 10 minuti di lavorazione) avrete la sensazione che sia già in fase di lievitazione.
Cospargete una teglia di circa 22/24 cm di diametro con della farina e porvi al centro l’impasto. Copritelo con uno strofinaccio e porlo in un luogo caldo, asciutto e riparato dalle correnti d’aria. Lasciate lievitare per 8/10 ore e infornate a 200° per 40 minuti circa.
Usando questo procedimento si ottiene una pagnotta morbida all’interno e croccante fuori e Vi posso assicurare che se mantenuta in un asciugamani di cotone, la potete conservare per più giorni senza problemi, manterrà a lungo la sua fragranza e non diventerà tipo ‘cartone’ o ‘spugna’ dopo sole poche ore.
Il prossimo esperimento sarà quello di utilizzare una miscela (si trova già pronta in commercio) di cremor tartaro e bicarbonato….Vi farò sapere!
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