Vi ricordate che vi ho parlato del lievito madre vero? Il pane, il pan brioche venuto così buono quanto bello… beh, per non dover star lì a sfornare 24 su 24 (quando la pasta madre funziona, e si è alle prime armi, vi assicuro che si vive quell’attimo di panico in cui non si sa più cosa dover impastare per non essere sommersi da essa…tipo blob insomma…) abbiamo deciso di surgelarla.. ma l’esperimento sta proprio lì, nel poi decongelarla e riattivarla.. insomma, quella sotto forma di pastella, nonostante 3 giorni di rinfreschi ‘è deceduta’…. sabato sera ho impastato pane, focaccia, pane con l’uvetta…NIENTEEEEEE …non è lievitato NIENTE! …dovevate vedermi stamane….. una donna affranta…. oltre al mal di schiena pure questa… e nooooo…accidempolina…..
Mi son rimessa a letto…ho finito il libro che stavo leggendo, ma il pensiero tornava sempre là…a quegli ammassi così piatti di farina..GRRRRRRRRR….. il problema è che qua comincia a far freschino…. secondo me la pasta acida, o lievito madre, si è suicidata per il freddo…. UFFA!
Ho passato tutto il giorno (dovendo stare a riposo) a rileggermi le varie procedure…. non c’è niente da fare, a parte a non trovare testi attendibili, tutti più o meno aiutano la fermentazione con zuccheri o frutta o miele, ma il punto fondamentale è che l’impasto non può ‘prendere freddo’….e non ridete… è proprio così… beh, poi a pensarci bene fossi stata nel lievito madre anch’io mi sarei suicidata traslocando dalla Toscana alla Brianza…ma quello è un altro discorso….
Comunque sono una testa dura…. a costo di far morire anche l’altra, ho tirato fuori dal freezer anche la pasta acida solida e l’ho fatta decongelare… poi l’ho sommersa in acqua frizzante e forse…dico forse…. da segni di vita…. l’ho già rinfrescata una volta…. vediamo ora di domani sera che succede… ma potrò vivere così con ‘sto tarlo???? Mah…. la dura vita del panificatore….
Per consolarmi…o meglio, per consolare soprattutto mia madre che si è vista sfumare sotto il naso il pane all’uvetta, stasera ho provato a fare una torta al miele…e a parte il fatto che l’ho messa in forno non accorgendomi che avevo sbagliato programmazione (praticamente avevo acceso il forno per far grigliare delle verdure, poi, invece che metterlo sul forno fermo senza grill, l’ho messo solo su ‘luce’…. bello eh?) e che dopo mezz’ora me ne sono accorta perchè non emanava nessun profumo, la torta è venuta soffice come non mai e buonissima.
Ecco gli ingredienti:
- 200 g di farina
- 100 g di fecola
- 1 bustina di lievito per dolci (16 g)
- 240 g di miele (io ho fatto metà miele e metà fruttosio avendo un miele millefiori un po’ forte come gusto)
- 60 g di burro o olio (ho preferito l’olio extra vergine e vi assicuro che la leggerezza ci guadagna)
- 5 uova
- 150 g di mandorle (in scaglie o tritate)
- qualche albicocca secca fatta a pezzettini piccoli
- 0.5 dl di liquore (io ho usato il GalaCaffè)
Sbattete i tuorli col miele e il fruttosio, se fate come me, fino a farli diventare spumosi e chiari, aiutandovi con uno sbattitore elettrico. Aggiungetevi poi tutti gli altri ingredienti e continuate a lavorare l’impasto. A parte, montate gli albumi a neve ben soda e incorporateli con un cucchiaio agli altri ingredienti. Perchè gli albumi vanno aggiunti per ultimo? E con il cucchiaio e non con lo sbattitore? Per non smontarli…
Rivestite una teglia con della carta da forno oppure usate degli stampi in silicone e infornate per circa 40 minuti in forno a 180°…. Vi assicuro che anche se non è preriscaldato funziona lo stesso… … quando uno è un po’ stordito che ci può fare???? Ci vuole una gran pazienza..soprattutto con se stessi a volte…
Il liquore al caffè insieme al miele hanno sprigionato per casa un profumo divino…e la sofficità della torta ha fatto si che è andata subito a ruba.
Pur essendo semplicissima è buona così oppure accompagnata da un po’ di confettura di ottima qualità o una crema alla vaniglia o al cioccolato o con dei semplici chicchi di caffè ricoperti di cioccolato fondente…
Un po’ mi sono rincuorata va là …e domattina me la gusterò insieme ad un buon caffè… almeno la giornata comincerà bene, poi arrivata in ufficio sarà un’altra storia, ma è meglio non pensarci ora…
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