…che non leggevo un libro che ho chiuso con le lacrime agli occhi… non tristi, ma d’emozione!
E’ “lo Zahir” di Paulo Coelho.
Alle prime pagine avevo iniziato ascrivere un post ‘cattivo’, acido, crudele…. Perché nelle prime pagine il protagonista maschile rappresenta la maggior parte degli uomini che hanno fatto parte della mia vita: cinico, arrivista, insensibile, superficiale, ma soprattutto un gran fifone davanti ai veri sentimenti.
Poi mi sono detta: Elena, aspetta…. Leggilo tutto….fai fluire le parole…. E loro mi hanno avvolta per giorni e hanno ricreato in me la speranza, un giorno, di trovare un uomo capace di analizzarsi…soffermarsi su se stesso e sulle persone che lo circondano.
Il protagonista riflette, soffre, reagisce, vive cose che mai avrebbe vissuto prima, ma soprattutto, in più di due anni di abbandono capisce perché la moglie fugge da lui, sparisce letteralmente, senza lasciargli alcun segnale, se non un grande vuoto. Lui interpreta quel vuoto, in un primissimo momento, come LIBERTA’, ma poi, si accorge che quel vuoto rappresenta solo se stesso, quello che lui NON è! E si sente male, si sente perso, si accorge che libertà non vuol dire NON avere vincoli, ma scegliere consapevolmente quelli che possono arricchirci. Chiama Zaihr il pensiero ossessivo della moglie… lui sa dell’amore che li unisce e vuole capire il perché se n’è andata… la vita gli fa incontrare l’uomo che lui pensava fosse motivo di tale fuga, ma capisce poi che i sentimenti di una donna non si fermano solo agli incontri sessuali, ma vanno ben oltre. Quando si parla di Amore, non lo si fa solo dal punto di vista fisico, ma molto più profondo. E in lui ci sono momenti molto contradditori… di lotte interiori…di ribellione…di dolore… ma alla fine CAPISCE.
Mi è piaciuto così tanto questo libro che ho mandato una mail a tutti gli uomini della mia rubrica suggerendo loro di leggerlo.
Spero che qualcuno colga questo suggerimento. Per ora solo uno ha risposto che lo ha già letto e che gli è anche piaciuto…
Questo libro fa comprendere come l’Amore non sia l’abitudine alla quotidianità, ma è ascoltare giorno per giorno ciò che la persona che ci sta accanto ci dice…. a volte anche senza parlare!
Quanti di noi hanno vissuto lunghi rapporti che poi sono andati in nulla…io per prima…
Ma perché stiamo insieme per anni ad una persona? Per abitudine…o perché la amiamo sul serio?
Proprio l’altro giorno pensavo al mio ex fidanzato.
Quando l’ho lasciato (dopo 6 anni) ha pianto! Ma ora, dopo quasi due anni rifletto e mi chiedo: ha pianto perché io l’ho lasciato o perché gli era già capitato una cosa del genere in passato? Non ha mai fatto un passo verso un eventuale riconciliazione…conoscendolo, avrà pensato che era inutile anche solo tentare…ma perché???? Certo è più facile rinunciare che lottare, ma cosa ci lascia tutto ciò? Uno dei miei motti è: ogni lasciata è persa…. Io lotto per ottenere quello che voglio, mi sentirei persa se non lo facessi, e se non lo faccio vuol dire che quella cosa non mi interessa poi così tanto.
E allora mi chiedo: ma io gli sono mai piaciuta? Fisicamente, caratterialmente, mentalmente…insomma, nella mia interezza… ?
Se ci ripenso bene, molto probabilmente NO (non sto a raccontarvi i dettagli), ma allora, perché è stato con me 6 anni??? Solo per abitudine??? O perché cucinavo bene??
Mah… oggi per fortuna sono un po’ più matura, so di valere abbastanza per non accettare certi compromessi. E la speranza è che al mondo ci sia un uomo che possa comprendere questa mia linea di pensiero… e amarmi sul serio anche per questo.
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