Dopo tanto dolce estremo, ecco una ricetta super golosa, ma salata…il pollo fritto! La sfida indetta da Silvia Zanetti, vincitrice indiscussa della prova con i macarons, mi ha riportato alla mia infanzia, a quando ancora pensavo di avere una famiglia pressoché normale, quando mia madre faceva, appunto, il pollo fritto ed era una gran festa. Oggi, dopo anni di tristezza per la delusione ricevuta da quella pseudo famiglia, eccomi ad averne finalmente una mia, abbastanza normale, con alti e bassi, ma, molto probabilmente, proprio questa è la normalità 😉
Ed eccomi quindi a rifare questa ricetta seguendo però le indicazioni che l’Mtchallenge e Silvia per la sfida n. 63 ci impongono prima di tutto per insegnarci, regalandoci poi delle ricette perfette.
Ho seguito alla lettera la ricetta della sfida n. 63 di Mtchallenge anche se, sapete, non amo mescolare latticini con proteine animali…ma già il mio bisnonno, bravissimo cuoco, metteva a mollo nel latte i filetti di lavarello proprio per renderli tenerissimi…e devo ammetterlo, la cosa vale anche per il pollo, senza ombra di dubbio.
La sfida consisteva nel fare due tipi di pollo fritto, uno impanato con uova farina e pane e l’altro semplicemente infarinato. Le ricette originali le trovate qui, io, ho seguito pedestremente quella con la panatura di pane e uovo, mentre ho variato leggermente quella con la farina.
Vi starete però chiedendo cosa c’entrano l’oriente e le Alpi col pollo fritto, tradizionalmente americano… beh, leggete e scopritelo 😉
Silvia ci ha indicato la marinatura nel latticello che non è altro che il residuo della trasformazione del latte in burro. Qua in alta Valtellina viene usato spesso, anche nei dolci, ma non è così facile reperirlo se non conoscendo direttamente gli allevatori. Io sono qua da troppo poco e dai latticini tendo a starne lontana, quindi ho preferito l’opzione alternativa fai da te.
LATTICELLO PER IL POLLO PANATO NEL PANE E UOVO
- 170 g latte parzialmente scremato
- 170 g yogurt magro
- 6 ml succo di limone filtrato
In una ciotola mescolare tutti gli ingredienti e lasciare riposare per almeno 15 minuti prima di versarlo sulla carne.
LATTICELLO PER IL POLLO PANATO NELLA FARINA
- 80 g latte parzialmente scremato
- 80 g yogurt magro
- 2 ml succo di limone filtrato
- 1 cucchiaino di curcuma in polvere
- 1 cucchiaino di zenzero in polvere
- 2 fiori di anice stellato
Il procedimento è lo stesso del precedente.
In totale io ho usato 6 cosce e 6 sovracosce prese alla macelleria di fiducia. Se c’è un vantaggio, qua in montagna, è avere comunque prodotti leggermente più genuini di quelli che si possono trovare in città.
Ho marinato nel primo latticello 4 cosce e 4 sovracosce e nell’altro le rimanenti. Ho coperto con pellicola e lasciato riposare in frigorifero. Silvia ci ha indicato un minimo di 4 ore fino ad una notte. Io ho avuto un contrattempo e ho lasciato marinare la carne per quasi 20 ore….male non le ha fatto di certo.
Passato il tempo della marinatura, fare scolare il pollo su una gratella, in modo che si alleggerisca del latticello in eccesso.
POLLO PANATO NELL’UOVO E PANE
Ingredienti per circa 1 kg di pollo
- 4 uova medie
- 150 g farina
- 150 g pane grattato
- sale
- pepe
- 1,5 l olio per friggere di semi di mais
Preparare un piatto o una ciotola con la farina, uno con il pan grattato e una ciotola con le uova leggermente sbattute con sale e pepe. Vi occorre anche un piatto dove appoggerete il pollo impanato e un’altro coperto con carta assorbente dove lo farete scolare dopo la frittura.
Prendete un pezzo di pollo e passatelo nella farina. Scuoterne l’eccesso e, successivamente passarlo nell’uovo e ancora nel pangrattato. Se desiderate una crosticina più spessa, procedete una seconda volta nell’uovo e ancora nel pangrattato… fare la panatura doppia è da urlo, io vi avviso.
Una volta impanati tutti i pezzi del pollo, fate scaldare molto bene l’olio. Dovrebbe arrivare intorno ai 180/190°, ma se non avete un termometro potete fare la prova con un pezzettino di pane secco. Quando sarà croccante e dorato, l’olio sarà caldo. L’olio dovrà essere in un quantitativo sufficiente per poter immergere completamente i pezzi del pollo, quindi, per non usarne svariati litri, usate una pentola a bordi alti, non troppo larga, in modo che ci stiano circa 3 pezzi di pollo alla volta.
Per evitare un po’ di odore di fritto ho provato con il sistema della fetta di mela messa in olio freddo…. vero che io sono fissata con gli odori di cibo, ma non mi sembra abbia funzionato molto, ma a volte occorre proprio essere capaci di dire: machissenefregaaaaaaaaaa…. il fritto è buono, se fatto bene poi, è una vera delizia… e una volta ogni tanto fa anche bene… quindi…!
Lasciare cuocere per circa 8/10 minuti, a secondo della grandezza della coscia. Passare su carta assorbente per togliere l’unto in eccesso… che vi assicuro, è praticamente inesistente.
POLLO PANATO NELLA FARINA
Ingredienti per circa 600 g di pollo
- 80 g di farina di segale
- 80 g di farina 00
- sale rosa dell’Himalaya al rosmarino
- 2 cucchiai di timo di montagna essicato
Mescolare bene tutti gli ingredienti e passarci i pezzi di pollo in modo che vengano ricoperti molto bene. Scuotere la farina in eccesso e procedere con la frittura come per il metodo precedente. L’impanatura nella sola farina da una crosticina molto più sottile, ma croccante e, in questo caso, profumatissima.
Io ho deciso di servire il mio croccante e gustoso pollo fritto con un chutney di mele e cipolle, una crema creata facendo semplicemente addensare con un poco di maizena e di olio il latticello alla curcuma, un insalatino di cavolo cappuccio e delle patate fritte.
Ed ecco il titolo a questa ricetta: il latticello, il timo, la segale sono ingredienti tipici dell’alta Valtellina. Il chutney, le spezie, e l’insalatino sono decisamente orientali… ma sono pur sempre una mezza milanese trasferitasi in alta valle, ma che continua a studiare medicina orientale… quindi mica vorrete ricette noiose??? Ma va là….
INSALATINO DI CAVOLO CAPPUCCIO
- mezzo cavolo cappuccio
- 1 cucchiaio di tamari (o salsa di soia)
- 2 cucchiai d’ olio di sesamo (va bene anche extra vergine d’oliva)
- 1 cucchiaio di aceto bianco
- una punta di cucchiaio di zenzero in polvere
- un pizzico abbondante di peperoncino in polvere
- semi di cardamomo pestati
L’insalatino è un metodo di “cottura a freddo” o pressatura utilizzato nella dietetica cinese per rinfrescare, rivitalizzare e purificare. Si fa con i vegetali più coriacei ed è adatto per mantenere la vitalità dei cibi.
E’ un metodo molto utilizzato anche nel Tirolo, il Austria e Germania, ma il sapore ottenuto è completamente diverso, pur mantenendo lo stesso principio.
Tagliare sottilmente il cavolo cappuccio e condirlo in una ciotola con tutti gli altri ingredienti che avrete precedentemente mescolato. Pressare con l’apposito attrezzo, oppure, come me, con un piatto rovesciato e sopra due bei libroni. Lasciare così per almeno 3 o 4 ore. Il risultato sarà un cavolo molto tenero e saporitissimo, pur molto fresco, quindi perfettamente adatto ad una frittura.
CHUTNEY DI MELE E CIPOLLE (ne vengono 4 vasi da circa 400 g l’uno)
Anche qui l’oriente si mescola con la montagna in maniera armoniosa creando una salsa adatta si alle carni, ma letteralmente da urlo anche con i formaggi.
- 1 kg di mele a polpa ben soda e non troppo mature (Fuji o Morgenduft)
- 2 cipolle dorate medie
- 1 scalogno
- succo di un limone
- 350 ml aceto bianco di vino o di mele
- 250/300 g di zucchero di canna integrale
- peperoncino piccante in polvere
- 3 cm di zenzero fresco
- sale rosa dell’Himalaya
- 50 g di senape
- 80 g di alchechengi essicati
Sbucciare le mele e tagliarle a tocchetti irrorandole con il succo di limone per non farle annerire. Tagliare la cipolla finemente e unirla alle mele. Porre tutto in una casseruola con l’aceto e far bollire per qualche minuto.
Unire tutti gli altri ingredienti (il quantitativo di zucchero va a gusto personale) e fare cuocere a fuoco lento finché non comincia ad addensarsi (ci vuole circa 1 ora).
Passare il tutto con il mixer ad immersione e fare addensare ancora un po’. Se vedete che il composto risulta ancora un po’ troppo liquido, potete aggiungere un cucchiaino di agar agar in polvere. Versare in vasetti ben puliti e fare sterilizzare per la conservazione… un vasetto no… uno va subito…con il pollo 🙂
PATATE FRITTE
- patate di buona qualità (nella quantità desiderata…!!!!)
- olio di mais per friggere
- sale
Pelare le patate e tagliarle a spicchi. Lasciarle in ammollo in acqua fredda per almeno un’ora per far perdere loro l’amido. Sciacquarle e adagiarle su un panno asciutto in modo che perdano tutta l’umidità. Far scaldare bene l’olio e far friggere una manciata alla volta. Far perdere l’olio in eccesso su carta assorbente e salare a piacere.
Insomma, la ricetta, nell’insieme è laboriosa, ma alquanto soddisfacente. Poi il chutney è abbondante, ma una volta che ci si mette, lo si fa da gustare più volte… il pollo, beh, quello va in un attimo… io mi sono ustionata le dita per far vedere la cottura interna, ma che soddisfazione vedere quella carne tenerissima, cotta al punto che si staccava dall’osso, succulenta e morbida all’interno, con una crosta croccante da far ritornare la fame anche solo a pensarci.
In MTC lo si definirebbe un piatto completo, ha tutti i sapori e quasi tutti i colori… quindi cosa si vuole di più? ahahahah…
Ed ecco il dettaglio ustionante del pollo infarinato …..le foglioline di timo sono rinvigorite con la cottura 😉
…e il pollo panato nell’uovo e pane…
Febbraio 17, 2017
Il pollo è molto ben fatto e direi che con gli accompagnamenti non ti sei risparmiata! Brava, brava, brava.
Febbraio 17, 2017
Grazie Anna Laura… bacio
Febbraio 21, 2017
ODDIO ELENA CHE MERAVIGLIA IL TUO POLLO!!!!!! La montagna ha senza ombra di dubbio moltissimi lati positivi, come le materie prime, di qualsiasi natura esse siano, i tuoi abbinamenti mi piacciono molto, ultimamente mi stò avvicinando anche io alle spezie, ma la tua preparazione è senza eguali. Spero di rivederti presto, un abbraccio, Marianna.
Febbraio 21, 2017
Grazie carissima…. tu, la tua socia e la piccola siete sempre le benvenute 😉
Febbraio 23, 2017
quando ho saputo la ricetta della sfida, ho detto..”ahi, la elena mi ammazza” 🙂 perche’ il fritto, ahinoi, non e’ proprio il massimo della salute in cucina. Ora che vedo questa prova, invece, mi ricredo: bene la cottura, bene la panatura e questo incontro fra Oriente e montagna intriga e incuriosisce. Mi spiace per l’ustione, ma le foto parlano da sole! Brava!!!!
Febbraio 23, 2017
Ti ho stupito eh? ahahahah… ma Ale, fa molto meno male un kg di pollo fritto che un solo macaron…. anzi…il fritto, se poi fatto bene e con la carne ben ammorbidita, a volte fa proprio bene… e lo dicono tutti sia in medicina occidentale che in quella orientale… e poi, diciamocelo, ma quanto è buono? ahahahah
Febbraio 24, 2017
Brava! Le tue foto parlano da sole. Bellissimo il connubio di sapori tra il Tirolo e l’Oriente, mi intriga un sacco. Hai usato e dosato le spezie con esperienza e non essendo la frittura la tua specialità, hai fritto molto bene. La coscia panata con uovo e pane è dorata al punto giusto e la panatura si stacca bene dall’osso, mentre la panatura dell’altra coscia è un pochino troppo cotta. La prossima volta prova a friggere ad una temperatura leggermente più bassa. Chutney ed insalatino li aggiungo alla mia lista di ricette da provare 🙂
Febbraio 24, 2017
Grazie Silvia 🙂 sai cosa? E’ che la panatura con pane e uovo è quella che piace di più in assoluto e forse le cose che piacciono di più vengono anche meglio…ahahaha…comunque, sicuramente tutto da rifare altre volte 😉 Grazie per la bella sfida
Febbraio 24, 2017
Spettacolare! Tutto, dal pollo all’accompagnamento!
PS: ma che bello è il nome del tuo blog??? Mette allegria solo a leggerlo!
Febbraio 27, 2017
Ma grazie… 🙂 anche tu a simpatia non scherzi… troppo forte il tuo blog . A presto
elena