Iniziare la giornata con una buona brioche è la colazione più appagante, se poi ce le siamo fatte da sole e sono con farine buone e con lievito naturale, non potremmo proprio chiedere di meglio.
Le brioches col tuppo sono tipiche siciliane. Le nobili dame del passato avevano l’abitudine di raccogliere i lunghi capelli in uno chignon tondo e perfetto, il tuppo per l’appunto …e da qui, si presume, derivi il nome di queste delizie.
In Sicilia si gustano sia per colazione che per merenda con gelato o la classica granita, io per festeggiare la Giornata Nazionale dedicata a queste prelibatezze, promossa dal Calendario del Cibo Italiano di AIFB, di cui Alessandra Gabrielli è ambasciatrice, le ho volute provare a fare con il mio lievito e le farine che normalmente uso.
Avevo molti timori in merito, invece il risultato è stato meraviglioso….soffici e gustose anche lisce e senza lo sciroppo di finitura… nooooo, non ho voluto fare una cosa ‘dietetica’ … ma come al solito seguire una ricetta alla lettera, per me, è praticamente impossibile 😉
Ingrediente per circa 8 brioches:
- 300 g di farina Manitoba della linea Qb di Mulino Grasei multicereali, con riso, avena, orzo e segale
- 200 g di farina tipo 1
- 250 g latte a temperatura ambiente
- 120 g burro ammorbidito
- 1 uovo a temperatura ambiente
- 1 cucchiaino di malto
- 1 cucchiaio di acqua d’arancia
- 1 cucchiaino di Sale
- 100 g di zucchero semolato
- 150 g di lievito madre rinfrescato almeno la sera prima
Ho messo nella planetaria il latte e il lievito e ho cominciato alla velocità più bassa. Ho poi aggiunto tutti gli altri ingredienti e ho fatto lavorare a velocità media fino ad ottenere un impasto liscio al tatto, morbido, ma non appiccicoso.
Ho riposto in una ciotola, coperta con la pellicola , e ho lasciato lievitare tutta la notte a temperatura ambiente di circa 20°.
Messo l’impasto su una spianatoia leggermente infarinata, ho fatto 2 giri di pieghe, lasciando lievitare per almeno mezz’ora tra l’una e l’altra.
Ho suddiviso l’impasto in 8 palline grandi e 8 più piccole. Il sistema è semplice, basta che suddividere in 8 parti uguali l’impasto e poi suddividere ogni parte in due palline proporzionate in modo da dargli la classica forma. Ho distribuito sulle leccarda del forno ben distanziate e ho lasciato lievitare per altre 2 ore.
Ho sbattuto un uovo con un poco di latte e ho spennellato la superficie.
Apparentemente non sembravano molto lievitate dopo la formazione delle brioches, ma in forno caldo a 180° per circa 20 in, sono diventate uno splendore. Non so se per l’acqua d’arancia o per le farine, comunque sono venute deliziose.
Io le ho gustate con una marmellata di sambuco, ma erano ottime anche lisce. Le devo sicuramente rifare perché danno un sacco di soddisfazione
Luglio 9, 2016
Meravigliose! Non mi ci sono mai cimentata perchè pensavo fosse complicato. Gli ingredienti li ho tutti. Manca “solo” la voglia di riprendere in mano la voglia di cucinare e accendere il forno ….e con questo caldo torrido mi manca proprio….Complimentissimi per i tuoi capolavori “tupposi”.
Luglio 13, 2016
Anto… li devo rifare… immagina… una bella colazione …al freschino… eh?! ahahahah
Luglio 13, 2016
Elena, arrivo in ritardo come sempre ma alla fine arrivo! Grazie per aver contribuito a questa giornata con queste brioches fantastiche e soprattutto per aver utilizzato la pasta madre! Appena avrò un tantino di dimestichezza in più con “l’essere bollicioso” proverò a farle anche io!
Luglio 13, 2016
Ciao Alessandra… grazie 🙂 anch’io le devo assolutamente rifare.